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Il trasferimento tecologico
il naturale proseguo e scopo dell'innovazione
Posizionare sul mercato la propria invenzione, acquisire nuovi mercati,
creare partnership di sviluppo e collaborazioni con università e centri ricerca, cedere i diritti di privativa....
il tutto in un'ottica di business e sviluppo.

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COME E PERCHÈ

La funzione di trasferimento tecnologico, intesa in senso ampio, è un modo per velocizzare l’impatto e l’ampia disseminazione della nuova conoscenza sia nella società, sia nel mercato.
  
È importante comprendere che la vera fonte di vantaggio competitivo per l’impresa è l’innovazione e non lo strumento che serve per proteggerla. Questo concetto è di fondamentale importanza per poter vincere sfide importanti. L’innovazione crea il vantaggio competitivo ma non garantisce il suo mantenimento se non in combinazione con altri strumenti (segreto industriale, economie di rapidità, controllo dei beni complementari etc..). Il vantaggio di tempo sui concorrenti è sempre importante ma, in un mondo globalizzato e con concorrenti di grandi dimensioni può essere piuttosto rischioso affidarsi soltanto al fatto di essere (stati) i primi.
  
I brevetti hanno – sia pure in presenza di molte limitazioni – il vantaggio della loro natura giuridica (che significa poter attivare l’apparato dello stato e altri contro i contraffattori), sono accessibili a tutti sia pure se ad un costo, e hanno una durata sufficientemente lunga da consentire alle imprese di sviluppare la tecnologia e portarla sul mercato, avendo poi il modo di recuperare gli investimenti.
Non basta avere la migliore e più promettente tecnologia; serve che essa sia anche adeguatamente protetta perché, una volta trasformata in prodotto (anche di successo), diverrà necessario contrastare i tentativi di imitazione dei concorrenti; una protezione di bassa qualità significa una barriera all’accesso dei concorrenti poco efficace. La minaccia di imitazione dei concorrenti a fronte di una protezione inadeguata può determinare ex ante la decisione di non acquisire la tecnologia.
  
Sulla destinazione e sfruttamento del trovato occorre precisare che due sono sostanzialmente gli utilizzi possibili, quello del “fare” e quello del “far fare”. Si tratta di due utilizzi molto differenti tra loro che avvengono su due mercati distinti dal punto di vista concettuale. L’uso diretto avviene sul mercato del prodotto (mercato a valle, downstream), mentre l’uso indiretto avviene su un mercato che gli economisti hanno definito come mercato della tecnologia e che concettualmente è un mercato a monte (upstream), talvolta indicato anche come mercato “secondario”. Sul mercato della tecnologia non si scambiano beni e servizi, bensì input intermedi per la produzione di beni o per la fornitura di servizi.
PERCHE' IL TRASFERIEMNTO TECNOLOGICO ABBIA SUCCESSO, è NECESSARIO CHE IL SOGGETTO CHE SI PROPONE DI ACQUISIRNE LA TECNOLOGIA:

  • ne percepisca in fondo l’utilità
  • sappia determinare il valore strategico della tecnologia stessa (come fattore di riduzione dei costi di produzione o di differenziazione dai concorrenti)
  • sappia tramutarla in prodotti o utilizzarla per abilitare la fornitura di nuovi servizi.



Competenze e strategie
Competenze e strategie
LE DIVERSE MODALITA', DI POSSIBILE INTERESSE, MEDIANTE LE QUALI SI REALIZZA IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO SONO:

  • le pubblicazioni scientifiche
  • le interazioni personali tra creatori e utilizzatori di nuova conoscenza
  • programmi di ricerca sponsorizzati
  • accordi multi-livello, come quelli per la creazione di laboratori congiunti
  • licenze verso imprese esistenti o di nuova costituzione


Il percorso di valorizzazione della proprietà industriale deve necessariamente essere configurato in uno degli scenari possibili di suo sfruttamento:
- cessione (a titolo oneroso) del diritto di proprietà intellettuale, a titolo di vendita, oppure trasferimento a titolo gratuito, oppure in scambio di prestazioni di natura non monetaria
- concessione di licenza (per lo più onerosa) del diritto di proprietà industriale
- conferimento (in senso tecnico, ovvero mediante cessione o licenza) in impresa di nuova costituzione, con eventuale partecipazione (spin-off)

L’attività di trasferimento tecnologico determina una serie di ricadute positive che sono solo in parte misurabili: genera flussi informativi, contratti, spunti innovativi il cui impatto- auspicabilmente positivo - sulla società e sul sistema industriale è difficilmente misurabile.

La tecnologia può avere diversi campi d’uso e diverse applicazioni. Nel trasferirla verso il mercato mediante una licenza (esclusiva o non) sui relativi diritti di proprietà industriale, occorre comprendere la potenzialità ed i campi d’uso per cercare di massimizzare il suo impatto sulla realtà economica e sociale. Ciò vuol dire soltanto fare in modo che la maggior quantità di beni o servizi sia realizzata (e che di conseguenza aumentino i compensi per il titolare), ma anche, per esempio, la tecnologia non perda le sue potenzialità di generare ulteriore conoscenza, oppure che abbia la maggiore diffusione possibile in termini di applicazioni.

Occorre considerare l’enorme opportunità di non perdere almeno il potere di continuare ad utilizzare la tecnologia per le ulteriori finalità di ricerca che connotano l’attività dell’azienda o di suo interesse.


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